Domenica d'agosto. Sto mettendo a posto gli armadi, una delle attività più gratificanti che si possono intraprendere nei momenti di riposo.
Naturalmente sono collegata e "surfo" un po' sulle notizie.
Guardo le foto: Tbilisi, la tragedia della guerra - Galleria - Repubblica.it
e 2008 Olympics Opening Ceremony - The Big Picture - Boston.com
Devo ammettere che inquieta abbastanza il fatto che molti siti oggi trattino e colleghino Pechino a Tbilisi, rilevando il fatto che la guerra sia iniziata non casualmete il giorno della inaugurazione dei giochi.
Sono due eventi separati. Sempre nel modo succedono contemporaneamente cose bellisssime e cose bruttissime. Ma talune richiedono almeno pari impegno e almeno pari indignazione popolare. E tutto questo impegno e indignazione non sono così percepibili, oggi.
domenica 10 agosto 2008
Foto d'agosto
sabato 9 agosto 2008
Elementare, Watson!
Bob Watson è l'ex Presidente dell'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) e oggi il consulente che aiuta il Governo britannico a prepararsi agli effetti del cambiamento climatico. l'articolo su Repubblica di Maurizio Ricci spiega dunque come Londra si prepari all'aumento di due gradi, rafforzando le dighe sul Tamigi, nella convinzione che le molte misure per la mitigazione siano necessarie ma non sufficienti. Noi facciamo finta di nulla. Il futuro è in mano a chi lo vede. Elementare.
venerdì 8 agosto 2008
Voglia di qualità
La Reuters Fondation e l´International union for conservation of nature (Iucn) hanno annunciato i vincitori regionali per il 2008 dei Reuters-Iucn media awards for excellence in environmental reporting, che concorreranno per il premio mondiale. I vincitori sono stati selezionati tra circa 350 articoli provenienti da tutti i continenti. Ecco i nomi dei vincitori e le motivazioni dei premi regionali.
Europa: Philip Bethge, Rafaela von Bredow e Christian Schwägerl del settimanale tedesco Spiegel, che descrivono l´attuale rivoluzione in materia di conservazione: la scoperta della natura in quanto mercato. Meticolosamente documentato, l´articolo dimostra come sia ormai attribuito un valore monetario ai coralli, alle foreste tropicali e ad altre piante rare necessarie alla produzione di cibo, medicine ed all´assorbimento di CO2. Il nostro pianeta può essere salvato perché «distruggere la natura non è conveniente quanto lo sarà proteggerla».
Africa francofona: Ramata Soré, del settimanale L´Evènement, descrive come la fattoria pilota di Guié, nel Sahel del Burkina Faso, trasforma con successo il paesaggio desertico in terre agricole fiorenti. Questo modello sta per essere esteso nell´intero Paese per combattere la desertificazione e per favorire lo sviluppo.
via greenreport -
Asia: Hoang Quoc Dung del giornale Bao Tien Phong che ha svelato la più grande rete transfrontaliera di traffico di specie selvatiche in Vietnam, nascosta dietro uno dei primi centri di riproduzione che abbiano ottenuto la certificazione della Convenzione per il commercio internazionale delle specie (Cites). Africa anglofona e Medio Oriente: Ochieng´Ogodo di "IslamOnline" che illustra in maniera chiara i "costi nascosti di San Valentino". Oltre 50 fattorie di fiori intorno al lago Naivasha in Kenya inquinano e riducono il livello delle acque del lago al punto che lo specchio d´acqua potrebbe scomparire entro 10 o 15 anni.
America latina: Augustín del Castillo, del settimanale Público-Milenio, che ha illustrato come la speculazione immobiliare in Messico, destinata a soddisfare le voglie dei nuovi milionari americani, comporti perdite enormi di superficie forestale ed accentui la pressione su specie minacciate quali il giaguaro. America del nord, Oceania e Caraibi: Noémi Mercier, di Québec Science, rivela la storia tossica nascosta dietro il riciclaggio dei rifiuti dell´industria elettronica. Esportati in India per un preteso riciclaggio rispettoso dell´ambiente, i computer sono smontati in condizioni terribili, avvelenando migliaia di persone così come l´ambiente.
giovedì 7 agosto 2008
Montagna e limiti umani
Sono in montagna, a Sant'Antonio in Mavignola. Ho trovato su Ecoalfabeta queste due citazioni tratte da Diario di Repubblica del 22 luglio e mi sono piaciute (ma a voi non vi fa schifo stare al mare?)
Rispetto per la natura, senso del limite, lentezza, essere minuscoli di fronte all'immenso, vedere il mondo com'era milioni di anni fa sono tutte cose che si provano se si cammina sui sentieri o si arrampica.«Per questo, subito dopo, imparare che la natura va rispettata. [...] Mai e poi mai eccedere rispetto alle proprie forze e alle proprie abilità: non si deve osare un passaggio più difficile, e ce n’è uno più affrontabile, magari allungando un po’ il cammino. Anziché cento metri in più conviene farne uno in meno, perché spesso la rinuncia, il senso del limite, è una dimostrazione di saggezza.
La montagna è così, un elogio della lentezza, un girovagare di pensieri e di azioni intorno alla prudenza.»
Edmondo Berselli
«In montagna riesco a sbirciare il mondo come era prima dell'irruzione della nostra specie. Riesco a sbirciare come sarà, dopo la nostra necessaria estinzione. È un paesaggio inabitabile e finalmente libero da proprietà privata. Nessuno compra un ghiacciaio, una parete nord, una cima spellata dai fulmini. Si sta in montagna da passanti di superficie senza un lasciapassare, che può essere ritirato in ogni punto.
Una valanga, un temporale, un vento, una nebbia, sbarrano il passaggio. Nessuno è garantito mentre scala una parete, anzi è esposto, indifeso, minuscolo sul corpo dell'immenso. È una buona lezione circa le proprie misure.»
Erri De Luca
Clean economy
Segnalo un pezzo interessante sul sito del Partito Democratico: l’affermazione di un nuovo modello macroeconomico globale, chiamiato “Clean Economy”. Secondo questo paradigma, gli impatti ambientali derivanti da qualunque attività umana sono considerati a tutti gli effetti “passività contabili”, che devono trovare una corrispondente voce di “attività contabile” che ne azzeri i costi. In un contesto siffatto, sono chiaramente vincenti tutte le forme di produzione che sono nativamente ad impatto zero, mentre quelle tradizionali devono sopportare costi aggiuntivi e tendono pertanto ad essere non concorrenziali e quindi progressivamente abbandonate.
Occorre innescare un processo virtuoso che, sfruttando le leggi del mercato, determini l’emersione ed affermazione di questo nuovo modello economico globale: tutti noi, in quanto abitanti del pianeta Terra ed attori di un mercato globale, possiamo agire sviluppando la domanda di prodotti e servizi ecosostenibili, scegliendo l’offerta che “costa meno” secondo questa nuova definizione di “costo”. La vera sfida consiste, infatti, nel diffondere nella società civile una consapevolezza ambientale che si traduca in comportamenti e buone pratiche quotidiane, che nel loro insieme definiamo “Clean Behaviour”. Queste azioni vanno dagli accorgimenti quotidiani per la riduzione dei consumi di energia ad interventi più strutturati di efficientamento energetico degli edifici, installazione di impianti di generazione da fonti rinnovabili, progetti di energy management, di trasporto sostenibile, produzione sostenibile etc., sia in ambito business che domestico.
venerdì 25 luglio 2008
martedì 15 luglio 2008
We've seen the future
Il nostro potrebbe essere un ottimo futuro, anche grazie alla diffusione della conoscenza supportata da Internet, se solo riuscissimo a cogliere questa opportunità invece di aumentare il divario tra ricchi e poveri a suon di guerre e abusi ecologici. L’Indipendent ha pubblicato alcune anticipazioni del rapporto delle Nazioni Unite sulle prospettive future per l’umanità “2008 State of the Future”, redatto da Geoffrey Lean e Jonathan Owen.
Tra gli aspetti in miglioramento in quasi tutto il mondo ci sono l’aspettativa di vita, l’educazione, la diminuzione dei conflitti armati. I problemi sono in gran parte quelli che conosciamo: aumento dei prezzi del cibo e dell’energia, scarsità di acqua potabile (anche da noi, per inquinamento!), desertificazione, migrazioni di massa per problemi ambientali, diffusione di malattie tropicali.
Le forze armate statunitensi, che hanno partecipato alla stesura del documento insieme alla banca mondiale, evidenziano come i problemi ambientali potranno causare disordini civili, lotte per il controllo delle risorse fino al genocidio. Per quanto riguarda il ricorso all’energia nucleare, si sa che non ci sarà uranio sufficiente per tutti e si calcola che nei prossimi 10 anni ci sia il 75% di possibilità che un gruppo terroristico entri in possesso di un’arma nucleare.
We've seen the future ... and we may <u>not</u> be doomed - Green Living, Environment - The Independent
lunedì 14 luglio 2008
mercoledì 25 giugno 2008
italiani....
A pranzo con il segregario del PD Walter Veltroni su eBay.it Altro, Varie, Altre categorieA pranzo con il segregario del PD Walter Veltroni su eBay.it Altro, Varie, Altre categorie
Type your summary here
Type rest of the post here
lunedì 23 giugno 2008
La rivoluzione umana di Aurelio Peccei
Peccei aveva la convinzione profonda, oggi quasi totalmente estinta tra gli imprenditori italiani, che le persone sono le migliori risorse di qualsiasi azienda e non si stancava di ripetere ai suoi collaboratori : « ..man mano che il nostro mondo cresce e si fa sempre più complicato e turbolento, dobbiamo tornare a concentrarci sulla rivoluzione umana di ciascun individuo».
In un suo discorso pronunciato durante la sua permanenza in Argentina, per ricostruire la presenza commerciale della FIAT in America Latina, Peccei mette a fuoco la propria visione dello sviluppo del mondo affermando che il problema cruciale per l’Uomo contemporaneo è quello di non perdere il controllo del futuro. Leggi su greenreport
Type your summary here
Type rest of the post here
B3 per tutti
“Piano B 3.0” di Lester R. Brown, presentato in questi giorni in Italia ed edito da Edizioni Ambiente è stato tradotto in italiano e gratuitamente grazie ad un gruppo di volontari del “Meetup Amici di Beppe Grillo di Roma”.
L’Earth Policy Institute, di cui Brown è il direttore scientifico, e la casa editrice hanno acconsentito che, oltre alla versione cartacea sia disponibile per tutti una versione on line. Il volume cartaceo è di 352 pagine è disponibile dal sito del Kyoto Club