lunedì 28 dicembre 2009

Ecco proviamo...

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Buon giorno, buon nuovo anno, con musica gitana possibilmente..

Il vertice di Copenhagen sul Cambiamento Climatico (COP15) è finito. L’accordo conclusivo firmatonon è tuttavia un trattato vincolante come avvenne per il protocollo di Kyoto, dove la riduzione di gas serra prevista per ogni nazione era ratificata. Le trattative continueranno. Non si sa se o in quale misura verrà prodotto un accordo definitivo. Possiamo però formulare qualche giudizio provvisorio, per chiudere il nostro Speciale Copenhagen.

Primo.
Il problema del Cambiamento Climatico è oggi riconosciuto a livello mondiale. L’obiettivo dell’accordo di Copenhagen è contenere l’aumento della temperatura media al di sotto dei due gradi. L’accordotuttavia non è vincolante in quanto non contiene numeri né impegni specifici per politiche nazionali.

Secondo.
L’obiettivo di rimanere sotto idue gradi di riscaldamento globale senza definire una concentrazione limite odei limiti sulle emissioni non ha molto senso: chi stabilisce poi la correlazione esatta fra emissioni e temperatura? Stabilire direttamente target di emissioni sarebbe stato molto più utile e concreto.

Terzo.
I paesi in via di sviluppo si impegnano a comunicare ogni due anni le loro emissioni all’UNFCCC, seguendo metodologie condivise. Ogni controllo su questi dati però è esplicitamente domestico e un possibile controllo internazionale è previsto solo per i progetti di mitigazione che ricevono finanziamenti internazionali. Insomma, i Paesi emergenti, Cina in testa, sembrano tuttora più preoccupati della loro crescita che del cambiamento climatico. E continuano ad avere, nei confronti dei Paesi industrializzati, l’ottimo argomento delle nostre responsabilità storiche e dell’ingiustizia sociale.

Quarto.
Nel merito dell’accordo e suoi dintorni, vanno segnalati con soddisfazione due fatti specifici che dovrebbero manifestarsi negli impegni specifici da pubblicare nel mese di gennaio 2010. Il primo è che il Brasile limiterà le sue emissioni a quasi il 40% entro il2020 e si impegna seriamente sul controllo della deforestazione (REDD). Il secondo fatto è che anche la Cina opererà una riduzione volontaria delle emissioni: meno 40% rispetto ai livelli del 2005 della carbon intensity. Pur rimanendo il problema dei controlli, è la prima volta che la Cina si impegna in un accordo internazionale per la salvaguardia dell’ambiente.

Quinto.
L’Unione Europea è stata sostanzialmente ignorata nelle negoziazioni di Copenhagen. L’accordo è stato raggiunto in “zona Cesarini” e guidato dai G2 – USA per i paesi industrializzati eCina per i paesi emergenti, con il rinforzo di India e Brasile. L’unico commento possibile è, ahimé, “chi è causa del suo mal pianga se stesso”. Non sono infatti nuove le lamentele dell’Unione Europea per la scarsa considerazione nelle trattative internazionali. Tuttavia questa situazione è la logica conseguenza del fatto che i primi a non credere in una reale unità europea sono proprio i governi nazionali europei, forsanche larga parte degli stessi cittadini. Le recenti nomine europee, tutte al ribasso, sono lì a dimostrarlo. Considerato che le politiche e l’impegno europei sul clima sono i più ambiziosi e rispettosi dell’ambiente, la sconfitta diplomatica dell’Unione Europea brucia ancor di più.

Sesto.
L’accordo di Copenhagen evidenzia come nel 2009 contano più i governi nazionali degli organismi sovranazionali. Il multilateralismo invocato più volte da Obama non ha ancora una struttura di “governo mondiale” per funzionare. Esso rischia quindi di tradursi in una babele di discussioni, di veti incrociati fra nazioni, e nella prevalenza di fatto del G2 per prendere le decisioni. Vanno però notati alcuni processi di “regionalizzazione”, come la presenza dell’Unione Africana al tavolo delle trattative climatiche a Copenhagen, o il ruolo del blocco sudamericano, che possono andare nella direzione di un multilateralismo per grandi aree geografiche di influenza.

Settimo.
L’accordo di Copenhagen dovrebbe dare il via ad un processo di negoziazione che si dovrebbe estendere in tutto il 2010. Ambo i paesi industrializzati e quelli di sviluppo presenteranno i loro obiettivi unilaterali di riduzione delle emissioni per fine gennaio 2010. Seppur unilaterali, questi obiettivi saranno certamente soggetti a trattative. Qualora un quadro coerente e soddisfacente dovesse presentarsi, questi impegni sarebbero la base per ulteriori discussioni internazionali, probabilmente in ambito ONU, al meeting di Bonn tra 6 mesi. Non è impossibile che, alla fine, si giunga ad un nuovo trattato che includa tutte le parti. Un trattato COP16 in Messico potrebbe essere il risultato finale e positivo.

In sintesi.
Come già detto, l’accordo siglato non fissa alcun dettaglio sul come raggiungere l’unico obiettivo quantificato – limitare il riscaldamento globale ai due gradi centigradi.Le soluzioni tecnologiche al problema ambientale-energetico sono oramai mature e concrete, tanto da non essere nemmeno più in discussione. La riduzione delle emissioni di gas serra è ottenibile attraverso l’accoppiata efficienza energetica-fonti rinnovabili, la prima più conveniente nel breve termine rispetto alla seconda. Tuttavia, per ciò che concerne i principali settori economici mondiali – trasporto, industria, riscaldamento e agricoltura – gli attuali prezzi di libero mercato rendono sistematicamente non competitive buona parte delle tecnologie rinnovabili o a maggior efficienza energetica rispetto alle soluzioni tradizionali ad alta emissione di CO2. La sfida da affrontare nel post-Copenhagen si paleserà dunque ben presto in come trasformare la riduzione di CO2 in politiche concrete – policy nette e precise di stimolo fiscale, industriale, culturale e di supporto alla ricerca. Rifiutare accordi di tipo ambientale o perseguire il business-as-usual significa assumersi la responsabilità di una politica distruttiva per il pianeta. Il nostro futuro non è roba da battutine o slogan televisivi. E’ bene ricordarlo.

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lunedì 5 ottobre 2009

Oroscopo dell' Internazionale

Qui

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China green

Da Repubblica.it
"Scoprire che proprio il mercato dell'auto sia riuscito ad esprimere il business di maggior successo nel colosso cinese è forse il dato più sorprendente della storia. Se in tutto il mondo l'industria automobilistica vive un momento difficile, la versione verde del comparto ha dimostrato invece un'eccellente performance. Wang, il Paperone di Cina ha fatto fortuna con il business dell'auto elettrica.Dato confermato anche dalla seconda posizione del ranking Hurun 2009 sui Paperoni cinesi: la medaglia d'argento spetta infatti a Zhang Yin, proprietaria (insieme alla sua famiglia) della Nine Dragons Paper, società che si occupa del recupero e del riciclo della carta. Un'altra eco-impresa, insomma. E' la prima volta che una donna sale così in alto nella classifica, ma è chiaro che qualsiasi sogno, a questo punto, deve fare i conti con il new deal cinese. Non per niente l'azienda di Wang si chiama Byd, Build Your Dreams (costruisci i tuoi sogni), e garantisce standard di felicità a tutti i suoi 130mila dipendenti distribuiti in 11 stabilimenti (ce ne sono anche in India, Ungheria e Romania). Spiega Wang: 'Il nostro segreto sono le persone. Lavoriamo tantissimo, per noi giovani cinesi è normale, ma la più grande soddisfazione è vedere i risultati di un impegno straordinario: il mondo che cambia sotto i nostri occhi'. E diventa un po' più verde, perfino."

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domenica 4 ottobre 2009

Si però l'alito....

Stop al metano bovino

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Le donne

Le donne dominano il social Web?

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domenica 13 settembre 2009

Monaco di Baviera ha detto stop

"Non era mai era capitato che una metropoli decidesse di abbattere definitivamente le sue emissioni e darsi completamente all’energia rinnovabile.
Ci proverà Monaco di Baviera. La città tedesca, sede di colossi come Siemens e Bmw, ha deciso di affidarsi alla Stadtwerke Muenchen (SWM), l’azienda elettrica cittadina, dopo che la cancelliera Angela Merkel ha deciso, stando al piano di rientro dal nucleare, che la megacentrale che dà energia ad un quarto della città dovrà essere chiusa entro il 2020.
La SWM dovrà reinvestire tutti gli utili, fino all’ultimo centesimo, provenienti dalle centrali nucleari in tantissime piccole centrali idroelettriche, solari ed eoliche. In questo modo il piano prevede che entro il 2015 la totalità del fabbisogno energetico delle abitazioni private sarà coperto dalle energie rinnovabili, mentre le aziende e gli uffici continueranno ad accedere alle classiche fonti per altri 10 anni, fino al 2025 quando nel cielo di Monaco non verrà esalato nemmeno un grammo di CO2 proveniente dalle centrali elettriche."

Da Ecologiae

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venerdì 11 settembre 2009

Ferrara Internazionale


L'Internazionale a Ferrara 2009 dal 2 al 4 ottobre.
Da non perdere.

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mercoledì 9 settembre 2009

Non c'è scusa per chi non ci prova

Per tutti coloro che hanno dei figli.
Ma anche per chi non ne ha.
Il bellissimo discorso di Obama agli studenti americani per l'avvio dell'anno scolastico.

LASTAMPA.it

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venerdì 4 settembre 2009

Internazionale, l'oroscopo...

Acquario (20 gennaio - 18 febbraio)

Adoro il quartiere dove mi sono appena trasferito. Ci sono villette moderne circondate da impeccabili prati verde smeraldo vicino a vecchi ranch in stile anni cinquanta circondati da erbacce e con i garage chiusi da assi di compensato. Un’arrugginita Cadillac Seville color mostarda del 1977 con l’adesivo della campagna McCain-Palin è parcheggiata vicino a una Volvo nuova fiammante con un adesivo che dice: “Cambia il mondo”. Vecchi conservatori con le canne da pesca sparse sul vialetto di casa vivono accanto a musicisti di tendenza che suonano nei loro garage. Ti consiglio di frequentare posti come questo nelle prossime settimane, posti dove regna la diversità, dove le categorie non sono ben definite, dove la varietà non è solo il sale della vita ma il suo piatto principale.

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lunedì 31 agosto 2009

Ciò che rende la vita degna di essere vissuta

Obama sul Kennedy che ebbe tempo
Via LASTAMPA.it

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mercoledì 26 agosto 2009

Ponte d'ambiente anno secondo


Anche quest’anno, la Festa Democratica di Pontelagoscuro.
Qui il programma

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Lavori del mese di Settembre

L'orto e il frutteto ci stanno ancora elargendo gli ultimi frutti, stiamo ancora raccogliendo a piene mani fichi, prugne, pere e mele; così come possiamo ancora gustare insalate multicolori, zucchine, fagiolini e broccoli. Le nostre piante in questo periodo necessitano ancora di cure assidue e di annaffiature regolari. Nell'orto abbiamo già cominciato a liberare alcuni tratti di terreno, dove alcune piante annuali hanno già concluso il loro ciclo vitale, estirpiamo anche le erbacce e apprestiamoci a lavorare il terreno con aggiunta di letame, per prepararlo ai mesi invernali ed anche per le semine autunnali. Alcune colture vanno seminate proprio in questo periodo dell'anno; quindi possiamo seminare: in vivaio o semenzaio: cipolle bianche, lattughe d'inverno;
in piena terra: barbabietole da orto, bietole, carote, cicorie o radicchi, cime di rapa, cipolle precoci, indivie, finocchi, lattughe, prezzemoli, ramolacci , rape, ravanelli, rucola, scarole, spinaci, valeriana
Piantagioni e trapianti: cavoli.
Via giardinaggio.it

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venerdì 21 agosto 2009

E' qui la festa?

In un paese normale uno che rilascia una dichiarazione come quella del responsabile feste del Pd, si dimetterebbe? FESTA PD: CARFAGNA, OFFESA DA PD NON ANDRO

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giovedì 20 agosto 2009

E l'effetto serra non esiste?

Così pagheremo nella bolletta i ritardi sul protocollo di Kyoto Repubblica.it
Meno male che in Europa le regole e i meccanismi operativi funzionano. Il governo deve trovare 555 milioni per pagare la multa.

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mercoledì 19 agosto 2009

Avevamo 18 anni

« Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati» «Dove andiamo?» «Non lo so, ma dobbiamo andare » (Jack Kerouac, On the road, Mondadori, 1958, prefazione di Fernanda Pivano)

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lunedì 17 agosto 2009

Fidel e la banca della memoria

Adesso vi racconto come è andata....
Fidel Castro, l'economia e il cambiamento climatico

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giovedì 13 agosto 2009

Vacanze

Ferie, casa, giardino.

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venerdì 3 luglio 2009

E' veramente bravo


Un pò "osè" ma è bella, Gipi sarà a Ferrara per L'internazionale dal 4 ottobre.

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giovedì 25 giugno 2009

Adolescenza

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sabato 20 giugno 2009

E di nuovo la vita sembra fatta per te


Tra le nuvole e i sassi passano i sogni di tutti (Ligabue)
passa il sole ogni giorno senza mai tardare. (Tiziano Ferro)
Dove sarò domani? (Enrico Ruggeri)
Dove sarò? (Gianni Morandi)
Tra le nuvole e il mare c'è una stazione di posta (Franco Battiato)
uno straccio di stella messa lì a consolare (Massimo Ranieri)
sul sentiero infinito (Max Pezzali)
del maestrale (Eugenio Finardi)
Day by day (Zucchero)
Day by day (Cesare Cremonini)
hold me shine on me. (Zucchero)
shine on me (Cesare Cremonini)
Day by day save me shine on me (Zucchero, Carmen Consoli, Mauro Pagani, Cesare Cremonini, Eugenio Finardi)
Ma domani, domani, domani, lo so (Francesco Renga)
Lo so che si passa il confine, (Roberto Vecchioni)
E di nuovo la vita (Mauro Pagani)
sembra fatta per te (Giuliano Palma)
e comincia (Elio)
domani (Elio e Le Storie Tese, Vittorio Cosma )
domani è già qui (Jovanotti)

rap 1 Estraggo un foglio nella risma nascosto scrivo e non riesco forse perché il sisma mha scosso (Caparezza)



rap 2 Ogni vita che salvi, ogni pietra che poggi, fa pensare a domani ma puoi farlo solo oggi (Frankie Hi Energy)

e la vita la vita si fa grande così (Gianluca Grignani)
e comincia domani (Giuliano Sangiorgi)
Tra le nuvole e il mare si può fare e rifare (Claudio Baglioni)
con un pò di fortuna (Ron)
si può dimenticare. (Luca Carboni)
Dove sarò (Baustelle)
domani? Dove sarò? (Samuele Bersani e Baustelle)
oh oh oh (coro: Carmen Consoli, Antonella Ruggiero, Alioscia, Pacifico, Mango, Massimo Ranieri, Bluvertigo, Nek, Giuliano Palma, Antonello Venditti, Roberto Vecchioni, Albano)

rap 3 Dove sarò domani che ne sarà dei miei sogni infranti, dei miei piani
Dove sarò domani, tendimi le mani, tendimi le mani (Marracash)

Tra le nuvole e il mare si può andare e andare (Laura Pausini)
sulla scia delle navi di là del temporale (Carmen Consoli)
e qualche volta si vede (Nek)
domani (Antonello Venditti)
una luce di prua (Nek)
e qualcuno grida: Domani (Antonello Venditti)

rap 4 Come laquila che vola
libera tra il cielo e i sassi siamo sempre diversi e siamo sempre gli stessi,
hai fatto il massimo e il massimo non è bastato e non sapevi piangere e adesso
che hai imparato non bastano le lacrime ad impastare il calcestruzzo
eccoci qua cittadini dAbruzzo
e aumentano dintensità le lampadine una frazione di
secondo prima della finee la tua mamma,
la tua patria da ricostruire,
comu le scole, le case e specialmente lu core
e puru nu postu cu facimu lamore
(Jovanotti, J Ax, Fabri Fibra e in chiusura Sud Sound System)

non siamo così soli (Giuliano Sangiorgi)
a fare castelli in aria (J Ax e Fabri Fibra)
non siamo così soli (Giuliano Sangiorgi)
sulla stessa barca (J Ax , Fabri Fibra)
non siamo così soli (Giorgia)
a fare castelli in aria (J Ax e Fabri Fibra)
non siamo così soli (Giorgia)
a stare bene in Italia (J Ax e Fabri Fibra)
sulla stessa barca (J Ax)
a immaginare un nuovo giorno in Italia (Giorgia, Giusy Ferreri, Dolcenera, Mario Venuti, Jovanotti, J Ax, Fabri Fibra)
Tra le nuvole e il mare si può andare, andare
Sulla scia delle navi di là dal temporale (Piero Pelù)
Qualche volta si vede una luce di prua e qualcuno grida, domani (Morgan)
Non siamo così soli (Giorgia, Mario Venuti, Giusy Ferreri, Dolcenera, Giuliano Sangiorgi)
(tromba solo di Roy Paci)
Domani è già qui
Domani è già qui (Jovanotti, Marracash, FabriFibra, J Ax)
(Assolo violino Mauro Pagani)
Ma domani domani, domani lo so, lo so, che si passa il confine (Gianna Nannini)
E di nuovo la vita sembra fatta per te e comincia (Elisa)
domani (Sud Sound System)
Tra le nuvole e il mare, si può fare e rifare
Con un pò di fortuna si può dimenticare (Manuel Agnelli Afterhours)
E di nuovo la vita, sembra fatta per te (Mango)
E comincia (Niccolò Fabi)
(coro finale)
domani
E domani domani, domani lo so
Lo so che si passa il confine
E di nuovo la vita sembra fatta per te
E comincia domani
(Manuel Agnelli, Dolcenera, Zucchero, Niccolò Fabi, Pacifico, Giusy Ferreri, Alioscia, Pacifico, Max Pezzali, Caparezza, Niccolò Agliardi, Luca Carboni, Roy Paci, Tricarico, Ron, Giuliano Sangiorgi, negramaro, Negrita, Giorgia, Francesco Renga, Malika Ayane, Laura Pausini, Morgan, Jovanotti, Massimo Ranieri, Nek, Enrico Ruggeri, Piero Pelù, Antonello Venditti, Roberto Vecchioni, Carmen Consoli, Mango, Cesare Cremonini, Saturnino)
Domani è già qui, domani è già qui (Jovanotti)

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venerdì 5 giugno 2009

Home, il nostro mondo.



Yann Arthus-Bertrand, il fotografo che ha tappezzato il mondo delle sue foto del mondo, lancia oggi, giornata mondiale dell'ambiente, un grande progetto che ha al centro il documentario “Home”, visibile un po’ ovunque, e anche in rete.

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giovedì 4 giugno 2009

Questo qui fa sul serio

"I have come here to seek a new beginning". Qui il testo integrale del discorso di Obama al Cairo. Nella culla del Verbo, il nuovo presidente americano si affida proprio alla forza della parola per fare quello che nessuno prima di lui è riuscito a fare.

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mercoledì 3 giugno 2009

Ci vuole del talento...

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martedì 2 giugno 2009

L'italia sostenibile a Copenhagen

Emilio D'Alessio ci racconta da domani sul suo blog sostenibilitalia cosa si dirà al summit globale degli enti locali sul cambiamento climatico Local Government Climate Change Leadership Summit, che si apre domattina a Copenhagen al Bella Center, il centro congressi dove si svolgerà a dicembre la COP-15. A Copenhagen sono previsti delegati in rappresentanza degli enti locali e delle associazioni di oltre 160 nazioni.

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lunedì 1 giugno 2009

Siamo capaci di esser liberi?


Un bel pezzo di Matteo Lepore su newbo.it
Il premio Nobel Amartya Sen è intervenuto recentemente alla presentazione del Bilancio 2008 di Coop Adriatica, ricordando come la crisi economica attuale dimostri il limite massimo dello scopo di lucro individuale.
Il mercato può essere sì un’opportunità per creare ricchezza, ma la libertà rischia di soccombere in assenza di “strumenti sociali”. Al centro del suo lavoro di ricerca, Sen propone una teoria dello sviluppo umano imperniata sulle “capacità”, intendendo lo sviluppo come un processo di espansione delle libertà reali godute dagli esseri umani. In quest’ottica, la libertà è descritta dall’economista indiano come la capacità degli individui di ottenere ciò cui essi danno valore e aspirano. Quando Sen identifica la libertà con “la possibilità di fare”, egli intende un concetto di libertà positiva.

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Meravigliose

L'idea è quella di immaginare la scena del suicidio di venticinque donne celebri, come Sylvia Plath, Jean Seberg, Edie Sedgwick, Giulietta, che hanno scelto di infliggersi la morte. Come se fossero scatti a metà tra il reale e l'immaginario, è la fantasia del fotografo romano Angelo Cricchi a fare da regia a questa esposizione che verrà ospitata a Vienna dal 9 giugno al 16 giugno durante il "9festival for fashion and photography". Invitato dalla rivista Drome, Cricchi esporrà al Mak Museum la sua serie, dal titolo "Gloomy Sunday. Imaginary Portraits of Women who chose Death", in un allestimento con sottofondo musicale in loop che trasmette la canzone "Saddest song ever written" più un video di backstage e un'installazione di Keramik Papier.
Qui le foto

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sabato 30 maggio 2009

Palermo peggio di Napoli

Sul sito del PD la denuncia sulla emergenza rifiuti a Palermo
"Il centrodestra ha incentrato la sua campagna elettorale alle Politiche sull'emergenza rifiuti in Campania perchè lì governiamo noi, mentre viene ignorata la situazione in Sicilia perché governa qualcun altro. Non vogliamo strumentalizzare, ma è giusto che gli italiani sappiano qual è la situazione anche a Palermo".
E' diretta a Silvio Berlusconi e ai media italiani l'attacco di Dario Franceschini. Il segretario del Pd, a Palermo per la campagna elettorale in vista delle Europee, si è recato questa mattina nel mercatino degli ambulanti in via Giotto per incontrare i cittadini. E tra gli altri argomenti, Franceschini ha affrontato il problema dei rifiuti in città: "Vediamo tutti che la situazione di Palermo è peggiore di quella Napoli. Ho girato per le strade di Palermo, ho visto una drammatica emergenza rifiuti: sono stanco delle falsità politiche. Su questa situazione è scesa una cappa di silenzio perché siamo in una regione ed in una città amministrate dalla destra, mentre l'anno scorso è stata fatta tutta una campagna elettorale sull'emergenza rifiuti a Napoli".

Già perchè Palermo è invasa dai rifiuti. In tutta la città, da via Libertà a Brancaccio, da piazza Verdi a Bonagia è emergenza igienica con i cassonetti pieni da giorni. Stanotte decine di contenitori, in diversi quartieri del capoluogo, sono stati incendiati da ignoti. Le fiamme sono state poi spente dai vigili del fuoco.

Foto tratta dall'album Flickr di azimut180

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lunedì 25 maggio 2009

Il corpo delle donne

IL CORPO DELLE DONNE from Il Corpo delle Donne on Vimeo.

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lunedì 18 maggio 2009

Aspettando Looking for Eric

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domenica 17 maggio 2009

Lontano dagli occhi

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Giocare d'anticipo fa vincere

Il governo rimanda l'impegno a passare alle buste ecocompatibili e la grande distribuzione lo scavalca muovendosi autonomamente, in sintonia con gli impegni europei e i paesi industrializzati che hanno deciso di mettere al bando i vecchi shopper in plastica. Dal 29 maggio i sacchetti di plastica saranno vietati in tutti i 98 punti vendita di Unicoop Firenze. Al loro posto arriveranno i sacchetti biodegradabili che possono essere utilizzati per la raccolta differenziata dei rifiuti organici e diventare compost, un terriccio utile in agricoltura e giardinaggio.
Ora si passa all'abolizione completa degli shopper che imbrattano fiumi e campagne sostituendoli con borse in cotone o con i sacchetti della Mater-Bi, la plastica biodegradabile che viene dal mais.
La scelta Mater-Bi premia un brevetto italiano e un'azienda italiana nata da un centro di ricerca Montedison. Quest'azienda è la Novamont, che ha creato una bioraffineria a Terni dopo aver raggiunto un accordo con la Coldiretti per ottenere la materia prima agricola nelle vicinanze dell'impianto in modo da abbattere costi economici e ambientali del trasporto. Nel 2008, in piena crisi, la bioraffineria di Terni - che sorge su un terreno bonificato sostituendo produzioni ad alto impatto ambientale come quella del cloruro di vinile con prodotti a basso impatto - ha avuto una crescita dell'occupazione del 30 per cento rispetto all'anno precedente. Via Repubblica.it

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giovedì 14 maggio 2009

Acacia fumosa


Gli scienziati scoprono continuamente nuove specie di piante e animali. Di solito si tratta di pochi esemplari che vivono in luoghi lontani. Ma l’ultima aggiunta al grande catalogo della vita è una specie con milioni di esemplari, che occupa una vasta zona dell’Etiopia. È un albero a cui i botanici non avevano ancora dato un nome: l’Acacia fumosa. Diversamente dalle altre acacie, che producono gialli o rosa nella stagione umida, si ricopre di fiori rosa nella stagione secca. Prevedo che presto vivrai un’esperienza metaforicamente simile, Acquario. Scoprirai e identificherai una sorgente rarissima, che è sempre esistita a tua insaputa. Attingendo dalla sua magia, recupererai il tempo perduto. Oroscopo de L'internazionale

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Bravo

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Oggi 14 maggio 2009

Chi s’aggrappa al nido
non sa che cos’è il mondo,
non sa quello che tutti gli uccelli sanno
e non sa perché voglia cantare
il creato e la sua bellezza.

Quando all’alba il raggio del sole
illumina la terra
e l’erba scintilla di perle dorate,
quando l’aurora scompare
e i merli fischiano tra le siepi,
allora capisco come è bello vivere.

Prova, amico, ad aprire il tuo cuore alla bellezza
quando cammini tra la natura
per intrecciare ghirlande coi tuoi ricordi:
anche se le lacrime ti cadono lungo la strada,
vedrai quanto è inebriante il coraggio di vivere.

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mercoledì 6 maggio 2009

La pace e la democrazia in lutto


http://www.viaemilianet.it/notizia.php?id=108
La pace è una pianta delicata e cresce soltanto in un terreno reso fertile dall'assidua attenzione e della spirito cooperativo, dalla giustizia sociale e dalla piena occupazione, dal disarmo e dalla sicurezza, dalla prospettiva cosmopolita e da una globalizzazione responsabile. Perché tutto questo si realizzi occorre vincere l'indifferenza, ancora troppo presente in vaste aree della società, sulle sorti del pianeta. E' indispensabile che la pace, e non la guerra, sia considerata ovunque la via maestra per costruire nuovi rapporti tra i popoli e promuovere la democrazia”.
E' morto Ivano Barberini

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domenica 3 maggio 2009

La vaccari a Caterpillar:-)

Sono stata intervistata da Caterpillar per la campagna Coop risparmia le energie....
Qui il podcast. Ero terrorizzata, i miei figli hanno detto che non è andata male, che potevo solo ridere meno. Ma come si fa?

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giovedì 9 aprile 2009

Il mio oroscopo Internazionale della settimana

Acquario (20 gennaio - 18 febbraio)
Il tuo quoziente di intelligenza è aumentato, e nei prossimi giorni potrebbe diventare ancora più alto. Mi aspetto da te un'esplosione di intuizioni acute, analisi brillanti e forse anche qualche colpo di genio. Perché? Forse i pianeti stanno manipolando la chimica del tuo cervello. O forse stai annusando l'odore della libertà, e la libido potenzia la tua intelligenza con mezzi che solo l'euforia ti può dare. Ti consiglio di sfruttare al massimo questa capacità. Non sprecare tempo con passatempi banali come i cruciverba o i test della personalità che trovi su internet. Cerca di risolvere i misteri della vita, o almeno due dei tuoi problemi più complicati

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lunedì 6 aprile 2009

Adattarsi

La Commissione europea ha presentato l'altro ieri il libro bianco che illustra gli interventi necessari ad aumentare la resistenza dell'Unione nell'adattarsi al mutamento del clima.
Gli effetti dei cambiamenti climatici avranno implicazioni diverse da una regione all´altra, il che significa che la maggioranza delle misure di adeguamento va adottata a livello nazionale e regionale. Il quadro presentato dalla Commissione definisce una strategia in due fasi per consentire all’Ue di adattarsi agli impatti dei cambiamenti climatici.
Ogni anno i cambiamenti climatici si aggravano e diventano più inquietanti. Dobbiamo ridurre le emissioni di carbonio, ma nonostante la riduzione delle emissioni i cambiamenti climatici sono inevitabili. È pertanto essenziale che si inizi subito il lavoro con i governi, le imprese e le comunità al fine di sviluppare una strategia di adattamento complessiva perchè attenuare i cambiamenti climatici riducendo le emissioni di gas serra non è sufficiente: sono necessarie misure volte ad aumentare la resilienza dei sistemi naturali ed umani nei confronti dell´impatto dei cambiamenti climatici: nell´Ue si stanno realizzando politiche di adattamento, ma sono spesso attuate in modo frammentario e soltanto in alcuni Stati membri. L’Italia, ad esempio, non ha ancora adottato la sua Strategia nazionale di adattamento, come invece hanno già fatto Danimarca, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Germania, Ungheria, Spagna, Svezia.

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Le città per il clima

Mentre la maggioranza presentava al Senato una mozione che nega l'esistenza dei cambiamenti climatici e invita governo e Unione Europea a rivedere trattati e accordi, dal Protocollo di Kyoto al "Pacchetto clima 20+20+20", venerdì a Roma, il coordinamento Agenda 21, assieme alla Associazione dei Comuni Italiani (ANCI) e all'Unione delle Provincie (UPI) (con l'alto patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio del Parlamento Europeo e del Ministero dell'Ambiente), ha ufficialmente presentato al governo la Carta per il clima, un documento in cui le città d'Italia chiedono di essere inserite nel nuovo protocollo del dopo Kyoto e si dichiarano disposte a fare la loro parte nella lotta ai cambiamenti climatici. Roma e Milano, ambedue amministrate dal centrodestra, hanno già aderito.

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lunedì 9 marzo 2009

ricevo (da un amico) e pubblico

Qualche breve riflessione da qualcuno che è assolutamente convinto che ontologicamente è il “fuori” quello che esiste, che dentro non c’è più niente da troppo tempo, a parte strutture di partito autoreferenti i cui leaders sono espressione di quadri dirigenti compiacenti, così sganciati dal paese reale da essere completamente incapaci di progettare un percorso politico autentico, nel senso di comprensibile e condivisibile da parte dei cittadini.
Mi chiedo quante sconfitte politiche ed elettorali sarà necessario sopportare ancora prima che questo quadro dirigente capisca di avere fallito, comprenda che l’elettorato di cui aveva ereditato la guida non ne può più di polemiche sterili e di alchimie partitocratiche il cui unico fine, a tutt’oggi, è stato quello di rinviare un confronto diretto con le componenti di base, prima che decida, con vero senso di responsabilità, che è arrivato il momento di farsi da parte, di cercarsi un impiego diverso nel paese reale, quello di fuori, esattamente come chi non sa fare le polizze e si trova costretto a fare il barista.


Perché nel paese reale chi è incapace di fare il proprio lavoro è costretto a trovarsene un altro, oppure può andare a dormire per strada, fatta eccezione per chi gestisce il potere da una posizione di privilegio politico, che troppo spesso è anche economico e clientelare.
Al Gore ha perso per un pugno di voti, fraudolentemente sottratti, la corsa alla presidenza del più potente paese dell’intero pianeta, e si è fatto da parte senza troppe polemiche o recriminazioni.
Quando Veltroni ha perso le elezioni ha riproposto un “governo ombra” costituito dalle stesse persone guidate da Prodi, che il paese aveva scalzato di forza da Palazzo Chigi perché non ne poteva proprio più, e che l’elettorato dopo poco aveva irrimediabilmente bocciato.
Ed è rimasto al suo posto rivendicando per sé responsabilità e risultati elettorali.
Riflettere sulla debolezza della funzione di rappresentanza dei partiti avrebbe un senso in un sistema elettorale in cui l’elettore ha scelto il proprio rappresentante, ma suona stonato senza la possibilità di esprimere la preferenza. Le cosiddette primarie sono un fallimento, noi non siamo gli U.S.. Era meglio quando si stava “peggio”.
Ha un senso per chi governa da governatore, princeps legibus solutus, come il leader del partito di governo, che fondamentalmente è un’azienda alla guida del paese.
Voglio un PD senza Rutelli. Il cui unico merito è stato quello di metterci faccia al momento di perdere le elezioni e che, proprio per questo, è stato promosso alla guida della Margherita.
Voglio un PD senza Bersani, che ha legiferato in materia di lavoro per decreto.
Voglio un PD senza Padoa Schioppa che dichiara di essere orgoglioso di pagare le tasse perché evidentemente non ha problemi a sbarcare il lunario e non capisce che più che orgogliosa la maggior parte delle persone è angosciata e preoccupata.
Voglio un PD che smantelli un sistema universitario e di accesso al lavoro fondato sul censo e sulle clientele.
Voglio un PD laico.
Voglio un PD meno giustizialista, perché la Giustizia in Italia fa schifo.
Voglio un PD che faccia opposizione in Parlamento, piuttosto che da patetici governi ombra espressione di una sconfitta elettorale, sul tema dei diritti civili.
Voglio un PD sganciato dal PDL, che non sia appiattito sulla loro politica.
Voglio un PD che abbia il coraggio di fare veramente la guerra alla criminalità organizzata, allo stato dentro lo Stato.
Voglio un PD che rifletta seriamente sulla crisi pazzesca del sindacato (sganciato anche quello).
Mi fa orrore l’idea di passare una serata al “club”, “io non penso così, io non parlo così”, andavo in sezione quando i dirigenti avevano ancora il coraggio di presentarsi agli iscritti e dove si parlava di tutto e tutti potevano dire la loro opinione.
Voglio un PD che affronti seriamente il problema dei cambiamenti climatici.
Voglio un PD che affronti una volta per tutte il problema dei mezzi di comunicazione, delle concentrazioni e dell’informazione.
Voglio un PD capace di creare Cultura e di affrontare il disagio giovanile.
Credo che potrei continuare per un pezzo.
Penso che sia meglio passare attraverso una fase di improvvisazione per formare una nuova classe dirigente ed invertire la rotta, piuttosto che continuare così.
Servono volti nuovi.




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Ho visto qualcosa in te: 8437 battute per il PD

Il dibattito nelle ultime settimane ha fatto riflettere sulla debolezza della funzione di rappresentanza dei partiti rispetto agli interessi dei cittadini. Da fuori (se esiste un “da fuori”, e non son certa che esista) si fa fatica a ritrovare e a riconoscersci nelle posizioni espresse durante i dibattiti politici (e che quindi dovrebbero essere una sintesi dell’interesse dei rappresentati), siano essi fatti daagiovani o vecchi da una o l’altra corrente. La discussione tutta interna, vicino all’autismo politico, ha generato in molti un senso di alienazione .Termini come correnti, vecchio vs giovani, lo stesso modo di intendere politica (intesa come dinamiche dentro il partito e tra i partiti, e non come funzione di rappresentanza degli interessi) lascia sinceramente esterefatti, dalla assenza dei fatti.
Anche io penso che alla fine tutto dipenda da noi…Bisogna usare la voce. E dire in modo più chiaro che cosa ci interessa, quali sono i valori e bisogni o anche solo le sensibilità quotidiane che esprimiamo. Anche se per chi non lo fa di mestiere, non è un esercizio facile.
Beh io dico allora, se io dovessi dire qualcosa, comincerei da qui: io mi chiederei intanto COSA devo fare. Subito mi vengono in mente quattro domande:




• Ma perché nessuno parla delle cose da fare, ma solo delle persone che le devono fare? Quale è l’elenco delle cose da cambiare?
• Cosa significa contemporaneità e come gestire politicamente il “nuovo”?
• Nessuno ritiene fondamentale uno sfoltimento del numero di persone che direttamente o indirettamente operano in politica, non è che si parla di persone anche perché quelle che ci rappresentano sono troppe?
• Non pensate che questi italiani senza educazione e partecipazione rischino di diventare veramente tutti di destra?

Poi riparto dagli interessi particolari. Qual è il mio interesse particolare? Forse è banale, magari non sono originale ma mi vengono in mente queste cose qua:

VOGLIO LAVORARE E GENERARE VALORE.
Il PD che vorrei è un partito che smette di parlare di modalità e va a lavorare, che torna a produrre, che sostiene le imprese piccole e produttive, che capisce la difficoltà e la passione di chi investe su una idea
Vorrei un partito che non tuteli i privilegi, che riformi la pubblica amministrazione, non perché ci sono i fannulloni ma perché tanta brava gente lavora per organizzazioni inutili non più al servizio della economia ma in sostituzione di questa.
Pensare al lavoro anche come nascita di nuove imprese, nuove idee di scambio responsabile, non aiutare a fare i concorsi o a trovare cariche ben remunerate. Ci sa fare polizze faccia le polizze, chi non ha competenze apra un bar, chi insegna torni ad insegnare, meglio i giardinieri scriveva ieri Lucio Scarpa a proposito della campagna elettorale in Sardegna
Il lavoro flessibile va tutelato e garantito. Anche per chi il lavoro lo deve dare. I PD che vorrei incentiva la iniziativa cooperativa, ne riconosce il primato nella sostenibilità….promuove la imprenditoria sana ed economica (quella che fa i conti alla fine del mese, deve dare gli stipendi).
Le imprese responsabili e il lavoro prima di tutto.

VOGLIO DEI SERVIZI EFFICIENTI, SEMPLICI E FORME DI TUTELA. VOGLIO CAPIRE DOVE VANNO LE MIE TASSE
Un partito che al posto di mettere l’amministratore delegato alla FFSS ci mette dei treni, alla FFSS
Il PS che voglio è un partito che smette di sostenere solo i disegni mega delle utilities come se giocasse a risiko e trova il modo di garantire la tutela degli utenti e dei cittadini. Se si ha una perdita di acqua non esiste copertura assicurativa, c’è chi paga circa 20 tipi di tasse senza sapere dove finiscono i soldi e perché le pago. Se devi installare un pannello fotovoltaico non sai da che parte cominciare. Questi sono gli interessi delle persone.
E’ un partito che ascolta e capisce chi ha paura (giuro le paure sono tante, fa paura o no arrivare in stazione a Ferrara a mezzanotte?),
È un partito che garantisce i servizi sociali a tutti e sa quanto costa una badante Chi sa come metterla in regola (mettere in regola significa tutelare e risparmiare, il costo si dimezza e la tutela raddoppia)? Chi facilita questi processi di inclusione e tutela dei diritti?

VOGLIO CRESCERE ED EDUCARE I FIGLI
Le donne hanno bisogno di essere sostenute quando c’è bisogno, nessuna organizzazione del lavoro oggi è adeguata. Sono stata dirigente con tre figli e nessuno era in grado di dirmi cosa potevo fare. E costi educativi dei figli: solo le parrocchie offrono assistenza e doposcuola per compiti altrimenti devi pagare in nero una insegnate 25 euro l’ora, il tennis, la musica, l’educazione dei fanciulli è proibitiva e discriminante. E chi fa? Nessuno.. o sono ben nascosti? Parlare con le persone, chiedere al fruttivendolo come va? O pensiamo che mettere un nostro amico nel Cda di qualche consorzio di servizi sia sufficiente?

ANCHE AIUTANDO
È un partito che parla alla badanti e agli anziani che queste assistono. È un partito che si commuove pensare che queste persone sono qua perché la non ci sno opportunità, sono qua perchè cosi mandano uno stipendio a casa ai loro figli. È un partito che si organizza per essere visibile a queste persone e rappresentarle. A chi capita di frequentare la Caritas concorderà che non c’è nulla di più educato e coerente di queste persone che risparmiano anche sul mangiare per mandare i soldi a casa. Anzi vi dirò di più che nei loro occhi trovo un senso, trovo che siano li per un obiettivo comprensibile e chiaro (Non mi fa lo stesso effetto un dirigente di un EELL)
Andare nella case, nella famiglie, aprire i circoli, le sezioni, tornare alla coop, nelle fabbriche e nelle scuole e nelle associazioni.

VOGLIO UNA SOCIETA’ MENO MASCHILISTA E Più CORAGGIOSA NELLA BATTAGLIE CIVILI
E un partito vicino alla donne, non guidato da vertebrati maschi che esercitano poteri di varia natura sulle femmine della loro specie. È un partito che apprezza l’amore anche quando non è etero e adegua conseguentemente la legislazione.

PIU UMANA E SOLIDALE
E un partito che insegna in tutti i luoghi ,(e devono essere molti a partire dalle scuole, dai luoghi anche religiosi) la tolleranza e la solidarietà. Ieri alla riunione di classe di mia figlia alcune mamme erano allarmate dalla presenza di un signore che distribuisce album Panini (chi non li ha avuti???) fuori dalla scuola. Questo signore in 5 minuti (povero lui che sarà sicuramente un brav’uomo) si era trasformato nel supercapo dei pedofili mondiali.
Sospetto intolleranza, acredine, società dove il prossimo è cattivo e male intenzionato by default. Ricordare le difficoltà. La gente è piena di pregiudizi. Bisogna dare lezioni di civiltà a partire da chi ci è vicino. Le parrocchie, le case del popolo , le sezioni…lo sport. La gente ci va ancora, i giovani ci vanno..attivare un movimento più pervasivo e organizzato. Non solo autoreferenziale, un servizio e non solo un evento.

VOGLIO RIFORME, CHIUNQUE LE FACCIA
Il PD che vorrei non attacca e discute tutto il tempo, non fa opposizione con l’arroganza, la polemica, il no di posizione., ma spiegando quali gli interessi traditi e non rappresentati
Anche alcune proposte del PDL forse potevano essere DISCUSSE in modo diverso e valutate rispetto agli interessi dei cittadini e soprattutto spiegate ai cittadini
Infine è un partito che non può fare molto a livello nazionale, ma che può fare molto invece in una logica di sistema (obsoleto il binomio centro periferia) e molto su scala territoriale, con coordinamento di sistema, per essere veloci, per fare in fretta per dimostrare ai cittadine di essere i più bravi e i più buoni
Non vogliamo lasciare ad altri il merito di snellire la PA, di fare nascere le imprese, di innovare il sistema? Il livello locale è il terreno più adatto al fare.
Il loro è un sistema eliocentrico e mediatico. E noi siamo ancora sul territorio dove si può ancora convincere qualcuno a fare, a non sospettare, a partire dai figli dagli amici, dai vicini di casa…


VOGLIO TROPPO?
Insomma il Pd che vorrei è questo qua (un po che Guevara un po testimone di Geova☺????) ne di ieri ne di domani, di oggi, di stamane, di fra una ora. Perchè il tempo passa.
Dice Soru, (che piace, ma ha perso): “Allora bisogna lavorare in profondità. Sulla cultura degli ignoranti. Sulle coscienze dei qualunquisti. Solo così possiamo battere l'incultura del nichilismo che ha svuotato le coscienze [...]. Dobbiamo aprire dappertutto sezioni di partito, e magari riaprire le case del popolo. Dobbiamo parlarci, con queste persone. Ascoltarli. E convincerli. Ci vorrà del tempo, ma possiamo farcelaMa c'è tanta gente che non ha il computer, e che non lo avrà mai. E allora? Allora bisogna lavorare in profondità. Sulla cultura degli ignoranti. Sulle coscienze dei qualunquisti. Solo così possiamo battere l'incultura del nichilismo che ha svuotato le coscienze [...]. Dobbiamo aprire dappertutto sezioni di partito, e magari riaprire le case del popolo. Dobbiamo parlarci, con queste persone. Ascoltarli. E convincerli. Ci vorrà del tempo, ma possiamo farcela”
Update (qualche amico aggiunge)
Vorrei un pd che alle ronde non risponde dicendo che alla sicurezza ci deve pensare lo stato ma che se siamo una società allora il controllo e la prevenzione è un dovere di ogni cittadino (per carità non delle bande organizzate). Pensa che in olanda la polizia non fa pattugliamenti perché è sono sufficienti le segnalazioni della gente. Ieri in autobus una signora diceva che aveva visto uno che rubava il portafogli da una borsa ma non gli aveva detto niente perché " poi quello si incazza"?
E vorrei un pd che dice che è vero che per bloccare i treni ci vuole ilconsenso della maggioranza dei ferrovieri
E anche un pd che mai più dica che "i gay hanno la tendenza a essere pedofili" può essere una opinione personale
l PD che vorrei è un partito che riconosce il valore dei giovani e le loro
competenze, l'innovazione e l'apertura mentale che possono portare in un
mondo dominato da adulti, spesso stanchi e disillusi. È un partito che vuole
e riesce ad unire le qualità di entrambi questi gruppi sociali, a farli
dialogare in modo costruttivo, valorizzandoli come si deve, e con questo
intendo dire riconoscendo loro il loro reale valore, dando loro la posizione
e la remunerazione che si meritano.

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sabato 21 febbraio 2009

Se è notte sarà giorno

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martedì 27 gennaio 2009

E' una svolta, ma bisogna fare di più

Rifkin intervistato da Cianciullo su Repubblica.it a proposito delle misure ambientali di Obama

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Leggere e scrivere: "Non vi lascierò orfani" di Daria Bignardi


Esce oggi il libro di Daria Bignardi.

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martedì 20 gennaio 2009

Ci siamo

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domenica 18 gennaio 2009

N family

La ASUS, noto colosso dell'elettronica da tempo impegnato nella ricerca di tecnologie ecocompatibili, è la prima azienda al mondo ad ottenere la certificazione Ecolabel (Regolamento CE n. 1980/2000) per i suoi notebook.
La certificazione, emanata nel 1992 e revisionata nel 2000, è riconosciuta dai paesi della UE e da Norvegia, Liechtenstein e Islanda. Attualmente si rivolge a 26 categorie di prodotto e a 2 di servizi. Grazie ad ASUS compaiono per la prima volta nel catalogo Ecolabel anche i computer portatili, con i modelli N10, N20, N50 e N80. I criteri in base ai quali viene assegnata la certificazione contemplano: risparmio energetico, assenza di sostanze pericolose, design, manualistica, packaging, etichettatura, livello di rumorosità, durata nel tempo e takeback.

Via ambientenergia.info

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sabato 17 gennaio 2009

Green job


Arriva anche in Italia il Green Jobs Report, il “libro bianco” dell’Onu riguardante l’occupazione ambientale nel Mondo. Recente si è assistito ad una crescita delle professioni ecologiche quella che gli analisti del settore definiscono come “la rivoluzione degli ecolavori” e per registrare tendenze e sviluppi di questo particolare campo del mercato globale l’UNEP (United Nations Environment Programme) con la collaborazione dell’ILO (International Labour Organization), l’IOE (International Organization of Employers) e l’ITUC (International Trade Union Confederation) ha dato vita alla Green Jobs Iniziative. Il progetto in questione ha l’obiettivo i rapporti sull’occupazione “verde” nel mondo e l’ultima pubblicazione in tal senso “Green Jobs – Verso lavori dignitosi in un mondo sostenibile e a basse emissioni di CO2” Sarà presentato, per la prima volta a Roma, all’interno della manifestazione EnergiAmbiente 2009. Rinnovabili.it

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E straletto


Una scrittrice, Christine, e un attore di teatro, Éric. Lui le fa sapere quanto l'ammira, lei si incuriosisce; si incontrano, si piacciono, collaborano a una lettura teatrale. Ne nasce una storia d'amore appassionata, registrata nei dettagli con l'ansia con cui è vissuta: l'attesa spasmodica di una telefonata che non arriva, la dissezione di ogni frase pronunciata dall'amato, l'illusione di accontentarsi dei ritagli di tempo concessi. Il tutto rappresentato con la consapevolezza costante che la scrittura è la vita. E che la vita passa attraverso le sensazioni del corpo. Così, ogni pensiero, sentimento, respiro potrà essere racchiuso in un manoscritto, farsi racconto. Fissandola su un foglio, l'Angot riordina la realtà delle cose, se ne appropria. In un vortice di rendez-vous mancati, mette in scena se stessa: una donna vera, ora tenera, ora insopportabile, spesso caustica, viva.

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venerdì 16 gennaio 2009

Letto


http://www.amelienothomb.com
Amelie non stupisce, ma è sempre una piacevole lettura....

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domenica 11 gennaio 2009

Per ricominciare


Serata De Andrè. La mia preferita

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