lunedì 23 giugno 2008

La rivoluzione umana di Aurelio Peccei

Peccei aveva la convinzione profonda, oggi quasi totalmente estinta tra gli imprenditori italiani, che le persone sono le migliori risorse di qualsiasi azienda e non si stancava di ripetere ai suoi collaboratori : « ..man mano che il nostro mondo cresce e si fa sempre più complicato e turbolento, dobbiamo tornare a concentrarci sulla rivoluzione umana di ciascun individuo».
In un suo discorso pronunciato durante la sua permanenza in Argentina, per ricostruire la presenza commerciale della FIAT in America Latina, Peccei mette a fuoco la propria visione dello sviluppo del mondo affermando che il problema cruciale per l’Uomo contemporaneo è quello di non perdere il controllo del futuro. Leggi su greenreport

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1 commento:

noalgore ha detto...

Aurelio Peccei apparteneva alla massoneria e faceva parte del Comitato dei 300 (Il Comitato fu fondato dalla Nobiltà nel 1729 per occuparsi dell'attività bancaria internazionale, dei problemi legati al commercio e per sostenere il traffico dell'oppio indiano. E' controllato dalla Corona britannica. Comprende l'intero sistema bancario mondiale e i più importanti rappresentanti delle nazioni occidentali. Si tratta di trecento famiglie che, generazione dopo generazione, governano il mondo sotto la supervisione di gruppi più piccoli). Una volta Aurelio Peccei confessò al suo amico Alexander Haig (Commissione Trilaterale) di sentirsi "un Adam Weishaupt incarnato" (Weishaupt fu l'uomo che ispirò i moderni Illuminati; frase citata da John Coleman in "The Cospirators' Hierarcy: The Story of the Committee of 300, 1992, pag. 15). Peccei diresse la Fiat Concord sotto Giovanni Agnelli, massone e preminente membro del Gruppo Bilderberg nonchè del Comitato dei 300. Il Club di Roma fu fondato in realtà durante alcuni incontri tenutisi a Villa Serbelloni, proprietà della Fondazione Rockefeller a Bellagio (Gary Allen, The Rockefeller File). Il vero scopo del Club di Roma era ed è quello di organizzare la propaganda sulla crisi ambientale e sfruttare quest'ultima per giustificare la centralizzazione del potere (secondo il paradigma problema-reazione-soluzione), la soppressione dello sviluppo industriale sia in Occidente che nel Terzo Mondo ed il controllo della popolazione mediante l'eugenetica. Aurelio Peccei era un ferreo sostenitore del governo mondiale ed il suo Club di Roma ha messo a punto piani per riorganizzare il mondo in cinque regioni sotto il controllo di un'autorità mondiale centrale. Lo stesso studio "I limiti dello sviluppo" è stato sponsorizzato dai Rockefeller e questo ha permesso di farne 18 edizioni in 23 lingue. Questo studio è stato citato ampiamente dal mondo ambientalista a supporto delle proprie tesi. In realtà, a mio parere, il mondo ambientalista farebbe meglio a pensare che tutto ciò che proviene dal Club di Roma fa parte di un piano dell'Elite volto a manipolare il pensiero umano ed a persuadere la gente ad accettare gli scopi del Nuovo Ordine Mondiale. Potrebbero anche, gli ambientalisti, considerare il fatto che Aurelio Peccei in seguito ammise che il computer utilizzato per elaborare i loro dati e per formulare le loro tesi era stato programmato a produrre il risultato desiderato. Disse che ciò era stato fatto perchè le nazioni avevano bisogno di una "schockterapia" se si voleva far loro accettare il controllo della popolazione (Executive Intelligence Review, Special Report, Global 2000: Blueprint for genocide, pag. 16).
Approfondimenti sul mio blog:
Ambientalismo di Razza